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S.M. Leuca Castrignano del Capo

A Leuca documentario sulla figura di don Tonino Bello

Verrà presentato questa sera a Villa Daniele il documentario "Don Tonino Bello. Storia di un uomo" di Alessandro Torsello. Un viaggio storico rigoroso dentro una figura di straordinario fascino

CASTRIGNANO DEL CAPO - Sarà presentato questa sera a Santa Maria di Leuca, intorno alle 21, nella suggestiva cornice di Villa Daniele il documentario "Don Tonino Bello. Storia di un uomo" di Alessandro Torsello, realizzato dall'Associazione Culturale "C'era Una Volta", vincitrice del Bando Regionale Principi Attivi, con la collaborazione di Loredana Lazzari come coautrice del progetto, le voci narranti di Ivan Raganato e Donato Chiarello e le musiche originali di Francesco de Donatis.

Si tratta di un documentario storico, che racconta la vita di don Tonino Bello (Alessano 1935 - Molfetta 1993), vescovo di Molfetta e presidente nazionale di Pax Christi, in una ricerca rigorosa negli archivi e nei luoghi in cui ha vissuto ed operato, che ha permesso di delineare la figura di un uomo unico e raro: la miseria della guerra, lo sviluppo industriale, il cardinale Lercaro, le speranze del Concilio Vaticano II, l'incontro con Monsignor Ruotolo e Monsignor Mincuzzi, vescovi di Ugento. Tutto ciò che ha contribuito a renderlo colui che è diventato. Semplicemente Don Tonino. A tre anni dall'avvio del processo di beatificazione, un'opera fondamentale che attraverso interviste e fonti originali ed inedite, permette allo spettatore di calarsi nella realtà del Vescovo della "chiesa del grembiule".

Il progetto si avvale della partnership della Fondazione "Don Tonino Bello", Regione Puglia, Provincia di Lecce, Diocesi di Molfetta, Diocesi di Ugento, Seminario Vescovile di Ugento, Comune di Alessano, Comune di Ugento, Comune di Tricase. Ma su come nasca il progetto del documentario e sulle sue novità rispetto alla vastissima produzione sulla figura di don Tonino, spiega tutto l'autore Alessandro Torsello: "La mia associazione ‘C'era una volta' - afferma - si occupa della rivalutazione della memoria storica del Salento e della Puglia. Negli anni abbiamo realizzato due documentari storici ‘Adolfo Colosso. L'uomo e l'ingegno' e ‘Officine Cantelmo. 80 anni di ferro e storia'. Insieme a due eventi dal titolo "Superstizioni" (San Cassiano - Palazzo Ducale) e "Prenditi cura della cultura" (Villa Comunale - Lecce) ideati e curati da Loredana Lazzari, altro componente dell'associazione".

"Tutti i progetti - prosegue - vanno nella stessa direzione. Se i documentari ricostruiscono e raccontano del barone di Ugento e del noto opificio leccese, gli eventi, come performance per il coinvolgimento diretto del pubblico, offrivano una panoramica storica sulle origini delle superstizioni e del busti presenti nel parco leccese. Il pubblico ha sempre risposto con molto interesse e quindi, arrivati a quel punto, siamo andati alla ricerca di un personaggio per realizzare un nuovo documentario. Un personaggio che avesse una bella storia da raccontare e che fosse una figura già popolare. Così ci siamo imbattuti in don Tonino Bello".

Torsello spiega come in principio l'avvicinamento sia stato quello tipico degli storici, ma che, con il tempo, dopo due anni di ricerche e moltissime persone ascoltate, "ci siamo innamorati di Don Tonino e questo è stato un bene": "Perché - spiega - il documentario, oltre alla narrazione, si è arricchito del nostro affetto per il personaggio. Abbiamo amato particolarmente l'album di foto che realizza per i suoi allievi del seminario di Ugento. Le lettere che scriveva alla madre da Bologna. I suo rapporto con la gente di Tricase, a cui ha lasciato, al momento dell'addio, una poesia dello stesso spessore di un canto lirico, ‘Preghiera sul molo' meglio conosciuta come la ‘Lampara'. Tutte testimonianze, documenti inediti o ancora poco conosciuti, che abbiamo avuto la fortuna di ritrovare e rendere pubbliche".

"Fino ad oggi ancora non esisteva - prosegue - uno studio rigoroso delle fonti orali e scritte, dirette ed indirette, che riuscisse a delineare la figura di Don Tonino Bello in maniera piena e rotonda. Noi speriamo di esserci riusciti. I complimenti più preziosi sono arrivati dai fratelli di Don Tonino, Trifone e Marcello, Don Gigi Ciardo, parroco di Alessano, Giancarlo Piccinni della Fondazione Don Tonino Bello. Più preziosi perché queste persone, le più vicine a don Tonino, ci hanno assicurato che l'abbiamo descritto molto realisticamente. Segno che da storici abbiamo lavorato bene".

La serata di Leuca, iscritta in un itinerario di presentazione tra i luoghi più cari a don Tonino (Alessano, Ugento, Copertino, Ruffano e Leuca), si raffigura come un "ideale ritorno a casa" di questa figura: "Ringrazio la presidente della pro loco di Santa Maria di Leuca, Maria Luisa Sangiovanni e Mario Carparelli - precisa Torsello -, che hanno organizzato l'evento. Durante la serata oltre al mio intervento ci sarà un contributo di Marcello Bello, che sicuramente farà un riferimento alle lunghe nuotate di don Tonino tra quelle grotte".

Quale sia il peso specifico di don Tonino Bello e perché mai ancora oggi, secondo il regista, il suo ricordo regga nella memoria della gente, è presto detto: "I paesi e le comunità che hanno avuto la fortuna di essere vissuti da Don Tonino - racconta Torsello - lo ricordano come una leggenda. Leggenda nel senso di periodo particolarmente felice in cui si successero una serie infinita di eventi che lo videro protagonista. Storie che parlano di dolcezza e pietà cristiana, di altruismo ed educazione nel senso migliore del termine. Poi con il tempo Don Tonino ha cominciato a scrivere, a lasciare testimonianza di quegli eventi, che nelle sue pagine sono come carne viva, ancora sanguinante. Si legge delle sue emozioni, del suo modo di vedere la vita e soprattutto della speranza".

"Don Tonino ha sperato senza incertezza - continua - che gli uomini possono fare la propria storia. E che possono far vincere la bellezza che c'è nel mondo ed in ognuno di noi. Per questo Don Tonino non verrà mai dimenticato. A differenza di Adolfo Colosso, di Giuseppe Cantelmo, le cui tracce sono state sepolte dalla storia, lui ha lasciato un messaggio. Come Gandhi o Martin Luther King ha osato parlare di speranza, di giorni più luminosi. L'unica alternativa a questi tempi bui".

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