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Giovedì, 28 Marzo 2024
S.M. Leuca Tricase

Diffida al Cipe sulla Ss 275: “Annullare le delibere che approvano il progetto”

I comitati Ss 275 e Sos Costa Salento chiedono al comitato interministeriale di ritornare sui propri passi: ai dubbi sulla legittimità della procedure di progettazione, si aggiungono i timori per le conseguenze sanitarie delle discariche interrate

TRICASE – Se qualcuno pensava che le recenti sentenze del Consiglio di Stato avessero spento il focolaio della protesta contro il progetto di ampliamento e rifacimento della strada statale 275, la Maglie - Santa Maria di Leuca -, ora si dovrà ricredere.

Le associazioni di volontariato “Comitato Ss 275” e “Sos Costa Salento” hanno dato mandato al loro consueto legale, Luigi Paccione, di inoltrare una diffida al Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica) perché siano annullate due delibere, una del 2004 e l’altra del 2009, che approvano gli elaborati progettuali.

La questione è nota: i documenti non sarebbero firmati, ma comunque riconoscibili alla società salentina che ha progettato il nuovo percorso. Secondo le associazioni, per le quali la strada in cantiere rappresenta la “peggiore” aggressione ambientale e del territorio del Capo di Leuca, la matassa è diventata ancora più difficile da sbrogliare da quando a ridosso del tracciato sono state scoperte discariche di rifiuti interrate che di per sé pongono un problema di bonifica e un altro di approfondimento per capire quante e dove siano.

La vicenda, i cui protagonisti per quanto riguarda l’affidamento della progettazione sono l’Anas, il consorzio Sisri e quindi la ditta incaricata, la Prosal, “rischia di generare ulteriori danni sia all’ambiente che al paesaggio, come noi andiamo denunciando da anni: circostanza questa che è stata ripetutamente segnalata oltre che da noi anche da moltissimi volontari e perfino amministratori attenti, anche se nessun giudice ha voluto entrare nel merito e nessun ministro interessato ha mai risposto alle interrogazioni parlamentari depositate ripetutamente dagli  onorevoli De Lorenzis, Lezzi, Salvatore Capone e Massimo Bray sul tema”.

C’è poi un aspetto che sta emergendo oltre a quello della tutela del paesaggio, ed è proprio quello relativo alle eventuali conseguenze sanitarie delle discariche interrate. Scrivono al proposito le due associazioni: “I dati del registro tumori, resi noti all’intera collettività salentina nei ‘Cantieri per la sussidiarietà’ di Centro Servizi Volontariato Salento e Forum Terzo Settore Puglia, evidenziano nella zona delle discariche (Alessano, Corsano, Tricase) una media di incremento negli ultimi 35 anni dei tumori ai polmoni essere bonificato e non avvelenato, naturalizzato e non asfaltato come i guru dell’edilizia e gli sponsor politici al loro soldo predicano in mezzo alle macerie della crisi". 

"La salute dei cittadini ed il rispetto delle regole - si chiude il comunicato - sono le nostre priorità e sempre reagiremo con forza di fronte alla violazione di questi principi fondamentali”.del 38% rispetto al dato atteso, del 23% di tumori alla vescica ed incredibilmente del 77% delle leucemie. Questo flagello va fermato ed è la fotografia di un territorio che ha necessità di bonificato e non avvelenato, naturalizzato e non asfaltato come i guru dell’edilizia e gli sponsor politici al loro soldo predicano in mezzo alle macerie della crisi.  La salute dei cittadini ed il rispetto delle regole sono le nostre priorità e sempre reagiremo con forza di fronte alla violazione di questi principi fondamentali.

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