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S.M. Leuca Tricase

Una lunga notte al "Cardinale Panico". Il sollievo e la gratitudine di un genitore

Una storia di buona sanità dall'ospedale di Tricase. Il padre di un 24enne, colpito da emorragia interna, elogia il personale per professionalità e umanità

TRICASE – Le storie di buona sanità esistono, come spesso si ripete da queste pagine. Al contrario di quelle negative generalmente non fanno notizia, ma alcune volte la gratitudine di un paziente o di un suo familiare portano alla ribalta meriti che altrimenti sarebbero taciuti nell’esercizio del proprio dovere.

È il caso di una vicenda che riguarda un 24enne di Taurisano, arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Panico di Tricase in condizioni critiche a causa di una emorragia interna nel collo che ha messo a repentaglio la sua sopravvivenza. È stata una lunga notte, quella tra il 19 e il 20 febbraio, per fortuna conclusasi con un sospiro di sollievo dopo un’operazione chirurgica. Prima ancora decisiva era stata la manovra di intubazione orotracheale che ha consentito di proteggere le vie aeree prima del trasferimento in sala operatoria.

Il padre del giovane rivolge quindi un pubblico ringraziamento alla “grande equipe” per non aver mollato mai, nemmeno quando la situazione sembrava irreversibile. Dal primario di Anestesia e Rianimazione, Tommaso Pellis a quello di Chirurgia Generale, Massimo Viola; dal chirurgo che ha operato, Gabriele D’Errico, al rianimatore, Massaro, senza dimenticare la caposala, suor Filomena.

“Ho potuto constatare e toccare con mano – ha scritto in redazione il genitore - che oltre ad essere dei professionisti seri e dediti al loro lavoro, sono prima di tutto delle persone in carne ed ossa con un gran senso di umanità e cuore che danno coraggio a chi come me si trova ad affrontare una situazione molto critica”.

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