Iva “scontata” per lavori nel villaggio, ma ci rimette l’erario
Le opere di costruzione e ristrutturazione hanno interessato le cucine, la sala ristorante, la reception, ma sono state fatturate da un'azienda del Capo di Leuca come fossero normali case. Coinvolta anche l'impresa proprietaria
SALVE – I finanzieri della tenenza di Leuca hanno scoperto che un’impresa edile del Capo di Leuca ha fatturato con Iva ridotta alcuni lavori di costruzione e ristrutturazione all’interno di un villaggio turistico di Pescoluse, marina di Salve. L’azienda, infatti, avrebbe applicato ai conteggi un’aliquota del 10 per cento e non del 20. Una differenza che è valsa un danno per l’erario di oltre 263mila euro.
I lavori in questione, iniziati nel 2007 e ultimati nel 2009, hanno interessato immobili funzionali all’esercizio di impresa: sala ristornate, le cucine, la reception, i servizi igienici. Secondo la normativa fiscale in casi come questo si applica l’aliquota ordinaria, che all’epoca dei fatti contestati era del 20 per cento (ora al 21) e non quella ridotta del 10, come previsto per le abitazioni civili.
I finanzieri hanno anche accertato che l’impresa commissionaria, proprietaria del villaggio turistico, non aveva proceduto a regolarizzare le fatture in questione, nei modi e nei termini stabiliti dalla norme tributarie, rendendosi responsabile, a sua volta, di una specifica violazione sanzionata in misura pari all’Iva dovuta. Ora la palla passa all’Agenzia delle entrate, attraverso l’azione di accertamento e riscossione dell’imposta evasa e l’applicazione della sanzioni previste.