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S.M. Leuca Castro

Il fascino di Castro. Paesaggio, mare e archeologia: sulle orme di Enea

Grande partecipazione all'iniziativa dell'Università del Salento lungo le mura messapiche, dove un anno addietro è stata trovata una straordinaria statua di Atena

CASTRO – Conosciuta un tempo con il nome di Castrum Minervae, la bella città rivierasca a sud di Otranto sta costruendo di anno in anno i presupposti per una rinnovata popolarità in ambito storico e archeologico, essendo già dal punto di vista turistico un polo di attrazione . Ieri se ne è avuta una dimostrazione tangibile.

La visita organizzata domenica dall’Università del Salento "Sulle orme di Enea" nella zona archeologica è stata un autentico successo, tanto che il rettore, Vincenzo Zara, ha manifestato l’intenzione di programmare una serie di iniziative che valorizzino le attività di ricerca condotte dai ricercatori dell’ateneo: “La risposta della comunità accademica a questa iniziativa è stata entusiasmante, con una larga partecipazione di studenti, docenti e personale e con il coinvolgimento di familiari e amici. La nostra visita è stata di grande interesse grazie all’insostituibile contributo del professor D’Andria, che con passione ci ha guidati lungo il percorso mettendo assieme aspetti scientifici, storia e leggenda. Grazie al sindaco di Castro, Alfonso Capraro, a tutto lo staff di organizzazione e soprattutto a tutti coloro che hanno voluto partecipare”.

La folta comitiva, guidata dal professore emerito Francesco D’Andria, ha visitato le mura messapiche, il castello Aragonese, dove è in allestimento un museo con le sculture ritrovate negli scavi – tra cui una statuetta di bronzo della dea Atena risalente al IV secolo avanti Cristo, rinvenuta nel 2008 - e le torri dalle quali si gode uno splendido panorama sul Canale d’Otranto. Proprio la scorsa estate una scoperta definita straordinaria, che dovrebbe fugare ogni dubbio circa l’approdo del troiano Enea (da altri ritenuto essere Porto Badisco: il busto di una statua raffigurante, una donna, rappresentata in proporzione più grande rispetto al normale.  Si tratterebbe di Atena, Minerva per i latini, venerata in un tempio di età ellenistica sulle cui tracce sono oramai gli archeologi.

Centinaia di persone nel sito archeologico

“La scoperta del Santuario di Atena Troiana – ha spiegato D’Andria - si collega direttamente al mito del viaggio di Enea, cantato da Virgilio nell’Eneide. Dopo aver lasciato Butrinto in Albania, Enea attraversa il canale ed entra in vista dell’Italia, nel punto segnato dalla presenza del tempio di Minerva: il nome antico di Castro era infatti Castrum Minervae. Gli scavi condotti in collaborazione tra Comune di Castro, Università del Salento e Soprintendenza della Puglia hanno portato alla luce il santuario di Minerva cantato da Virgilio, del quale sarà possibile vedere i resti e i numerosissimi reperti. Il Progetto PoIn Attrattori culturali, lavori parco archeologico sulle orme di Enea - tempio di Minerva ha permesso di inserire queste strutture dell’età ellenistica in un percorso che, correndo ai piedi delle fortificazioni spagnole, offre ai visitatori la vista di straordinari scorci paesaggistici, tra i terrazzamenti coltivati a orti e oliveti, il mare nel punto d’incontro tra Ionio ed Adriatico, il capo Iapigio, l’attuale promontorio di Leuca, de Finibus Terrae”.

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