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S.M. Leuca Gagliano del Capo

Costone del Ciolo, pubblicata sentenza del Tar che legittima opere di consolidamento

Già a maggio il tribunale amministrativo aveva respinto la richiesta di sospensiva avanzata del circolo di Legambiente di Gagliano del Capo che si era opposto in giudizio all'intervento previsto in uno dei tratti più incantevoli della costa salentina

LECCE – Il progetto di consolidamento del costone roccioso del Ciolo è legittimo. Lo ha stabilito il Tar di Lecce che a maggio aveva già respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal circolo di Legambiente di Gagliano del Capo.

La vicenda ha suscitato diverse polemiche perché gli ambientalisti ritengono che gli interventi previsti potrebbero alterare irrimediabilmente, per la tecnica utilizzata, uno dei tratti più suggestivi della costa salentina mentre l’amministrazione comunale, che aveva inserito l’opera nel programma delle infrastrutture strategiche di interesse regionale incluse nella deliberazione numero 62 del 2011 del Cipe, ha sempre sottolineato la correttezza del proprio operato, anche quando la Soprintendenza, nell’udienza tenuta ad aprile scorso, si era smarcata contestando al Comune l’iter per l’autorizzazione paesaggistica.

Con la pubblicazione della sentenza, avvenuta ieri, si è comunque chiuso il procedimento amministrativo di primo grado, ferma restando la possibilità per la parte soccombente di ricorrere al Consiglio di Stato. Per l’avvocato Pietro Quinto, che ha difeso le ragioni del Comune di Gagliano del Capo, sono stati ribaditi così due principi.

Per un intervento di tipo conservativo, come è stato qualificato quello del Ciolo, non era necessaria una variante urbanistica preventiva essendo le opere compatibili con la tipizzazione della zona nella categoria E. Le opere approvate e affidate alla ditta Etacons, difesa dall’avvocato Luciano Ancora, inoltre, non dovevano essere sottoposte a valutazione di impatto ambientale in quanto, pur connesse alla gestione della fascia costiera, interessano l’interno del territorio e sono previste ad un’altezza tale da rendere praticamente nulla qualsiasi interferenza con la fascia di costa a contatto con il mare.

Il tribunale amministrativo ha infine statuito, rigettando l’eccezione di Legambiente, che rientra nella discrezionalità dell’amministrazione scegliere la soluzione tecnica del consolidamento delle pareti rocciose in modo da consentire la fruizione da parte della collettività in uno dei siti più belli del Salento. 

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